martedì 23 marzo 2010

Regionali: Bersani, se vinciamo nuova agenda per governo

Il segretario del Pd, parlando ad un comizio a Frosinone, si e'detto ''fiducioso e ottimista'' sull'esito delle urne di domenica prossima


FROSINONE - Pier Luigi Bersani crede che per il centrosinistra alle regionali stiano per arrivare ''risultati fino a poco tempo fa impensabili'', e se davvero la vittoria alle urne si materializzasse, essa sarebbe un primo passo verso ''altri risultati'' importanti e, nell'immediato darebbe la forza al Pd per costringere Berlusconi a mettere ''il suo testone'' sui problemi del lavoro e della crisi economica, per discutere i quali Bersani si dice disposto ad andare perfino ad Arcore. Il segretario del Pd ha oggi compiuto un lungo giro elettorale nel Lazio meridionale, nelle province di Latina e Frosinone. Ha visitato il mercato settimanale del capoluogo pontino, per poi spostarsi al presidio del Pd davanti alla ex centrale nucleare di Borgo Sabotino, concludendo il giro con un comizio a Frosinone. Come di consueto Bersani ha voluto incontrare anche i lavoratori di due aziende in crisi, la Nexans di Latina e la Viacom di Anagni. I temi del lavoro e della crisi sono stati al centro del suo dialogo con i militanti e i cittadini incontrati, ma e' stato inevitabile il commento alle odierne dichiarazioni di Berlusconi che ha accusato la sinistra di essere incapace di dialogare. ''In venti mesi - ha ricordato - lui ha fatto 58 decreti e ha messo 28 volte la fiducia, e questo per zittire non solo l'opposizione, ma la sua stessa maggioranza. Questo e' il suo modo di intendere il dialogo''. Per quanto riguarda la maggioranza il leader del Pd ha infierito sulle divisioni dentro al PdL che, ha detto a Frosinone suscitando l'entusiasmo dei militanti del Pd, ''sono molto piu' grandi di quelle che avevamo noi una volta''. Proprio queste divisioni, ha spiegato, dimostrano ''il nervosismo'' di fronte all'imminenza delle urne, dovuto anche ''ai dubbi che cominciano ad esserci anche nel centrodestra'' sulla ricetta di Berlusconi che ''dipinge la situazione come se i cieli fossero sempre azzurri''. La situazione reale, ha ripetuto in piu' occasioni anche oggi il leader del Pd, e' ben diversa, come ha potuto constatare nelle odierne visite alle due aziende in crisi. Tutto cio' lo porta ad essere ''fiducioso e ottimista'' sull'esito delle elezioni, a partire da quelle del Lazio: ''non vi dico che abbiamo vinto - ha detto a Frosinone - perche' siamo al pelo, ma vi dico che vinciamo''. Un successo alle urne aprirebbe scenari completamente nuovi: ''siamo prossimi a un risultato - ha detto il segretario del Pd - fino a poco tempo fa impensabile; se lo otteniamo dal giorno dopo ci mettiamo a ragionare a un altro risultato fino a poco tempo fa impensabile'': una proposta di governo vincente per le elezioni politiche del 2013. Su questo progetto Bersani spiega la sua idea, e cioe' una ''alleanza larga che abbia il Pd come perno'' e che sia ''una alternativa credibile davanti agli elettori''. Bersani si e' pero' dato un obiettivo piu' immediato in caso di vittoria alle regionali: ''il mio sogno - ha spiegato - e' che dalle regionali venga un segnale che ci metta, il giorno dopo, in grado di dire a Berlusconi 'adesso vieni qui e metti il testone sul vero problema, e cioe' il lavoro'''. Si', ha insistito, perche' in questi due anni ''l'Italia e' rimasta bloccata sui suoi problemi, come il processo breve, le intercettazioni o le trasmissioni da chiudere''. Per affrontare il tema del lavoro il leader del Pd si e' detto anche disposto a recarsi nella tana del lupo: ''se Berlusconi e' disponibile a confrontarsi su un piano anticrisi - ha sottolineato - io sono disponibile ad andare persino ad Arcore'.

fonte:ansa

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